Ce la facciamo?
Ci arriviamo?
Possiamo aprire la mente e capire?
Mah…..io senza parole davvero…..a dieci anni e oltre dalla legge ancora siamo messi cosi. Il computer solo per elaborati lunghi e lavori complessi, quelli corti e non complessi no. Quelli corti e non complessi si fanno a penna, e poiché la scuola non fa MAI elaborati lunghi e lavori complessi, allora il bambino non deve usare mai il computer.
Ma si può?
Ma si può ragionare cosi nel 2021?
Io non ho più parole davvero!
Una pena infinita, e una perdita di tempo assoluta.
Salve Preside, sono Lucia Fusco, la logopedista di………I genitori di ………. leggono in conoscenza a questa mail, avendomi autorizzato a scriverle. Le scrivo perché ho avuto modo di visionare il pdp di …….., in quanto professionista specializzato, che però purtroppo non incontra le reali necessità di ……….. Volevo chiarirle il ruolo della logopedista, che è una figura molto poco conosciuta e che ancora suscita perplessità in tanti, anche se sul pdp si parla di “tecnico”, talvolta inconsapevolmente.
La logopedista è un tecnico specializzato, e laureato per questo, che segue il bambino più volte a settimana, conoscendo approfonditamente il suo aspetto cognitivo, il suo funzionamento, la sua emotività, la sua peculiarità e la sua necessità. Io, in più, sono anche ulteriormente specializzata, post laurea, in dsa, e sono formatrice. Collaboro con alcuni provveditorati per i quali faccio formazione, come può anche trovare on line, se cerca.Faccio formazione da moltissimi anni, nelle scuole di ogni ordine e grado. Tutto controllabile on line, senza alcun problema. La neuropsichiatra non si occupa di riabilitazione ma di valutazione, vede il bambino 3 giorni, stila una diagnosi specifica facendo riferimento grossolanamente alla legge, anche perché elencare tutti gli strumenti previsti dalla legge e dalle linee guida diventerebbe un problema notevole, e poi lo rivede dopo tre anni. Spesso la logopedista e la neuropsichiatra si confrontano al momento della diagnosi, anche negli anni successivi, perché è il tecnico/logopedista che lavora col bambino quotidianamente e che poi si confronta con la scuola e con la famiglia fornendo indicazioni precise anche e soprattutto sul funzionamento cognitivo. Diciamo che come figura, sintetizzando, la logopedista è paragonabile ad un dirigente scolastico che conosce bene la sua scuola. Certo il ministero è il “supervisore” della scuola, dà le indicazioni generali da seguire, valide per tutte le scuole, cosi come il neuropsichiatra fa la diagnosi a tutti i bambini, vedendo il bambino una volta ogni tre anni, ma è il dirigente che conosce davvero la scuola che gestisce, cosi come è la logopedista che conosce il bambino che segue anche per molti anni di seguito, giusto?
Chiarito questo le espongo le mie valutazioni. – ……. ha un QI molto alto, come si legge nella diagnosi e alla quale la collega chiede di prestare attenzione. – ……… è dislessico, disgrafico e disortografico, come da diagnosi.- ……… ha un disturbo emotivo serio, come da diagnosi.- …….. ha un problema di attenzione, come da diagnosi.
Per tutti questi motivi sono previsti per legge gli strumenti compensativi e dispensativi, strumenti che consentono a ……… di lavorare in serenità e alla ari dei compagni senza essere penalizzato per una sua banale caratteristica.La famiglia ……… mi ha esposto la difficoltà a comprendere la necessità di ……. in merito all’uso del pc a scuola e sono qui a esporle alcune cose, dopo aver parlato anche con la collega che ha stilato la diagnosi a ……… Certo essere scettici sull’uso del computer in tempo di dad lascia davvero perplessi, anche perché se il pc lo ha usato finora (e ormai è oltre un anno) ci si chiede perchè non possa continuare a farlo.Ma tornando a noi…….- ……….. ha una enorme intelligenza, come evidenziato nella diagnosi, ed è pertanto assolutamente consapevole di non riuscire in alcune cose. Sa di avere difficoltà ma ha capito molto bene come gestirle avendo a disposizione molti strumenti. – ……… ha una importante disgrafia come si evince nella diagnosi, impugna male lo strumento grafico e ha risultati molto scadenti nei test. Le stesse maestre hanno inserito nel pdp che è lento nello scrivere e che ha difficoltà a gestire lo spazio sul foglio. Il computer gli consente di scrivere velocemente, di non restare indietro, di scrivere in riga, dritto, senza correggersi di continuo e senza cancellazioni e pasticci vari. Questo sempre, anche su elaborati di lunghezza normale. …….., come indicato nella diagnosi, non deve copiare alla lavagna, non deve prendere appunti, non deve scrivere sotto dettatura. – ……… ha disortografia, come si evince dalla diagnosi, le maestre hanno scritto che commette errori di ortografia, il computer gli consente di controllare l’errore (che non va corretto per legge come dice la diagnosi) avendo un feedback positivo sia visivo, con la segnalazione in rosso dell’errore, che uditivo, visto che possiede un lettore vocale che gli legge tutto quello che scrive, affinando di molto la sua capacità di auto-correzione. Questo sempre, anche su elaborati di lunghezza normale.- ………. ha una difficoltà di attenzione. Il computer gli consente di essere “avvolto/preso” dalla pagina sulla quale lavora, ingrandendola come meglio crede, senza avere altre distrazioni che invece sul libro o sul quaderno avrebbe.- …….. è dislessico, ha una intelligenza molto alta, come scritto dalla collega in diagnosi, eppure ha risultati appena sufficienti in molti ambiti quali correttezza e velocità di lettura. Da un bambino con una tale intelligenza ci si aspetterebbe risultati eclatanti ma è ovvio che se è dislessico i risultati non siano paragonabili alla sua reale capacità. Il computer gli legge il testo del libro, del compito, della mappa, del tema, ecc….. questo serve per evitare che resti indietro, che si mortifichi, che si senta frustrato paragonandosi ai compagni e magari rinunciando anche ad intervenire perché non si sente in grado.- …….. è dsa e in quanto tale ha difficoltà nella memoria di lavoro a breve termine verbale, come si legge nella diagnosi, pur avendo una enorme intelligenza. Ha fragilità a memorizzare. Infatti la collega ha inserito uso di schemi, mappe, formulari, tabelle, sia per lo scritto che per l’orale che per i compiti tutti, proprio come previsto dalla legge.- ………. ha una velocità di elaborazione visiva sufficiente pur avendo una altissima intelligenza. Stesso discorso della lettura. In un bambino con una tale intelligenza ci si aspettano risultati eclatanti e non sufficienti, giusto?- ……… ha un disturbo emotivo, come si legge in diagnosi, motivo per il quale fa terapia psicologica. ……… si sente inadeguato e inferiore agli altri, ha una stima di se bassa, o forse aveva. Ci stiamo lavorando tutti insieme, specialisti e famiglia, fornendo a lui strategie e strumenti per farlo lavorare in serenità. Ora ha capito che con gli strumenti può stare al passo con gli altri, che con il computer può essere uguale ai compagni, che può lavorare bene senza restare indietro e non ha la minima preoccupazione nei confronti dei compagni o del loro giudizio, anzi, da bambino intelligente quale è. Ma l’opposizione che sta incontrando in classe da parte delle maestre, che gli sottolineano continuamente che non deve usare il computer, non lo fa stare certo bene.Sono certa che la scuola non voglia pregiudicare assolutamente la sua stabilità emotiva ne tanto meno inficiare il suo apprendimento, sarebbe folle anche solo pensarlo Preside.Sono certa che alla luce di quanto da me spiegato ed esplicitato in questa lunga mail, tutto sia molto molto più chiaro sull’uso dello strumento, ognuno fa il proprio mestiere e il confronto tra professionisti serve appunto a questo. Purtroppo ……. non sta bene in classe ora, si avvilisce quando viene ostacolato nei suoi diritti, è quello che sta accadendo, basta fare due chiacchiere con lui per rilevarlo. Basta davvero poco per farlo lavorare la meglio, pochissimo davvero. Ma tocca agli adulti che sono intorno a lui capire quello che va fatto, altrimenti non andremo lontano.Preside che …….. scriva con la penna o con la carta (il computer gli serve per decine di cose non solo per fare elaborati corti), che legga con gli occhi o con le orecchie, che faccia i calcoli con la mente o con la calcolatrice, poco importa, mi creda. Quello che importa è che impari la storia (ascoltandola), che impari a fare un tema (anche usando un elaboratore di testi magari!), a scrivere un riassunto, ad esprimere le proprie idee per iscritto, a ragionare su un problema, ad acquisire nozioni da ciò che ascolta, senza stare ore dietro alle correzioni degli errori, alla cancellazione e alla riscrittura di tutto in maniera ordinata, cosa che ovviamente poi non avviene. Se ……… è stremato da ore di lavoro sulla correzione continua di errori (sia disgrafici che disortografici), sul rispetto dello spazio sul foglio, sul tenere il rigo quando scrive, sul rileggere per controllare eventuali errori, lascia perdere tutto e si arrende, e il lavoro che porterà a termine sarà molto povero, striminzito, assai penalizzato dalla fatica che ha fatto a fare quelle poche righe.Credo sia molto evidente che per ……. gli strumenti, tutti, siano assolutamente necessari, vitali per poter amare la scuola e per poter studiare serenamente senza accumulare lacune inutili. E sono assolutamente certa, e come me anche la famiglia, che la scuola non ha alcun interesse ad ostacolare il successo formativo di …….. e la sua serenità. …….., con la sua enorme intelligenza, può essere solo una grande soddisfazione per le sue maestre e per la sua scuola, come ovviamente ogni altro singolo bambino, ma come ognuno di noi, ha necessità dei suoi strumenti, proprio come un paio di occhiali. Gli occhiali li indossiamo sempre, perche siamo miopi sempre, non solo quando guardiamo a lungo le cose, non trova?? Ecco, …….. è dsa sempre, e le difficoltà le ha in ogni momento della sua vita scolastica.Mi auguro di averle fatto cosa gradita ad averle esplicitato chiaramente tutto ciò di cui …….. ha necessità, come da mie competenza professionali, in ogni caso resto a sua completa disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento fosse necessario. Parlerò con la collega di …….. che ha stilato la diagnosi e le chiederò di valutare se modificare la dicitura in diagnosi, anche se le sembrerà alquanto bizzarra come richiesta perché mai prima di ora era accaduta questa cosa.
La ringrazio molto Preside, per la sua disponibilità e la sua attenzione.
Le auguro buon proseguimento di lavoro.
Cordialmente, Lucia Fusco.
