Bene ma non benissimo, embè ….lui lavora coi dsa così, e il suo modo di lavorare.
E sticazzi ce lo mettiamo??????
Cia putimm fa!!!
Questa scuola è una guerra quotidiana, una battaglia contro la più assoluta ignoranza!!!
E chest è!!!
Nella foto la mail del docente, questa la mia risposta.
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Gentile Professore ………, affermare però che lo indichi la legge è scorretto, soprattutto se si parla ad un ragazzino di 16 anni.
La legge non cita testualmente che il docente debba controllarle o visionare le mappe in ampio anticipo, è una sua libera interpretazione a fronte della spiegazione degli esperti che le mappe non sono facilitanti ma strumenti veri e propri. Per inciso la spiegazione era rivolta proprio ai docenti, che pensano che una mappa sia un facilitatore e non uno strumento a supporto dello studio.
Il controllo però va fatto la mattina dell’interrogazione o della verifica, e mi preme ricordare che lo studente DSA non fa i riassunti perché è per lui molto difficile infatti è esonerato per legge dal fare i riassunti, può controllare tranquillamente nelle linee guida.
Detto questo lo studente dislessico non ha modo di leggere una lunga mappa in quanto dsa, lo studente dislessico è anche responsabile, ancor più Adriano, e sa bene che se dovesse portare all’interrogazione o alla verifica una mappa con troppo testo scritto (spesso i docenti hanno difficoltà a capire che per il dislessico accedere al testo scritto è quasi impossibile) potrebbe ritrovarsi senza mappa perché ritirata dal docente, con le dovute conseguenze.
Un conto è visionarla la mattina dell’interrogazione o della verifica, come fanno tutti i docenti dei miei bambini da oltre vent’anni dopo un’ampia e lunga spiegazione, altro è chiedere le mappe in anticipo, eventualmente correggerle, e costringere lo studente a rifarle. Ribadisco il concetto, i bambini DSA nelle mappe possono anche utilizzare immagini, emoticon, Pokémon o altro purché all’interrogazione sappia esplicitare correttamente l’argomento, e sarà d’accordo con me che questo tipo di mappa è di pochissima comprensione per il docente.
La mappa che fa il dislessico non è una mappa didattica assegnata dal docente, quindi il docente ne può contestare la compilazione e affermare che siano riassunti, come quelli da lei citati. Le mappe dei DSA sono strumenti, proprio come da lei detto e come indicato nella legge, che ognuno si crea come meglio ritiene utile per ripescare le informazioni di studio. E, ribadisco, spesso la mappa del dislessico è di difficile comprensione da parte delle altre persone. Correggerla equivale a dire ad Adriano come dovrebbe fare lo schema per ricordare quello che non riesce a ricordare, e che senso ha visto che lui ha un modo diverso di apprendere e la mappa rappresenta proprio il suo modo di ragionare, dedurre, eapprendere?? È il suo modo di “ragionare” per ricordare, come potrebbe seguire le indicazioni di un’altra persona?
La cosa che lascia sgomento Adriano è che dopo tre anni di scuola, e cinque mesi dall’inizio dell’anno scolastico, si sta ritrovando “attaccato” a cominciare dall’uso del computer per finire alle mappe. Ed è questo che lo sta mettendo in agitazione e lo sta mandando in confusione.
Perché per lui, come per noi, è veramente incomprensibile quello che sta accadendo. E c’è da dire che Adriano è sempre stato uno studente serio e motivato, che ha sempre studiato e che non ha mai deluso i docenti, conseguendo ottimi voti. Mi chiedo cosa sarebbe accaduto se Adriano fosse stato uno di quei DSA che, in guerra con la scuola sin da piccoli, avesse rifiutato di studiare! Aggiungo che Adriano non ha nessun imbarazzo a parlare della sua dislessia in presenza di chiunque, di essere dislessici ne siamo fieri, io per prima.
Per gli esami di Stato non è detto che le mappe debbano essere controllate, per fortuna non tutte le scuole fanno questa cosa folle e antiecologica, ribadisco per fortuna!
In ogni caso, quello è un “controllo” che si fa esclusivamente per la commissione esterna che non conosce il ragazzo, non per docenti che lo conoscono da sempre e ci lavorano insieme da anni.
Purtroppo siamo certi che non tutti gli studenti con disturbi dell’apprendimento seguano un iter preciso, chiaro, specialistico, infatti avrà notato che non tutti i ragazzi DSA utilizzano il computer, benché sia come un paio di occhiali pertanto uno strumento assolutamente necessario indicato nella legge, ribadito nelle linee guida più volte è assolutamente necessario.
C’è una grande ignoranza anche nell’ambito degli specialisti, purtroppo.
E c’è una grande ignoranza da parte delle famiglie, una grande rifiuto ad accettare le difficoltà dei propri figli e questo modo diverso di apprendere.
Dovremmo essere proprio noi, che affianchiamo la crescita e il percorso dei ragazzi, a promuovere la conoscenza di tutto questo affinché non sembri più una cosa strana o una novità.
Abbiamo una legge da quasi 15 anni e quasi nessuno la legge fino in fondo.
Raccapricciante.
Se avesse bisogno di ulteriori chiarimenti, sono a sua disposizione, benché in questo momento io sia all’altro lato del mondo.
La saluto cordialmente e le auguro buon lavoro, Lucia Fusco.
