I pregiudizi e l’incompetenza generano incapaci.

Poi però sono io.

Poi sono io che penso sempre male.

Poi sono io che sono aggressiva.

Poi sono io che sono irruente.

Poi sono io che ho pregiudizi sui docenti.

Poi sono io. E si, sono io che mi sono stufata.

Tanto.

Ma si può essere docente e scrivere queste cose??

I pregiudizi e l’incompetenza generano incapaci.

Prima lo capiamo e meglio è.

E chest è.

Io rispondendo alla mail della mamma nella quale comunica l’inizio del nuovo percorso:

Buonasera Professore. Sono Lucia Fusco, la logopedista di ……….

Le scrivo per mettermi a disposizione dei docenti di …….. per qualsiasi necessità ci fosse.

In questi incontri già fatti ho notato che ………. è convinto di non farcela da solo, di aver necessità di qualcuno accanto in alcuni casi, ovviamente ha subito la bocciatura e questo lo ha segnato molto.

Gli ho installato nel computer tutto quello che è necessario, compresi i libri digitali che fortunatamente sono tutti disponibili.

Ha tutti i programmi per fare tutto, tutto quello che serve in maniera autonoma e soprattutto veloce e serena, cosa che gli solleverà molto il morale facendogli capire che le capacità le ha, che sono ottime proprio come dice la diagnosi.

Ha visto con me i programmi, li vedremo tutti in terapia insieme nei prossimi giorni e al rientro sarà prontissimo.

Queste vacanze cadono davvero a fagiolo per consentirci di usare il computer mentre fa i compiti e con tutto il tempo necessario.

Lui è il suo gruppo fanno terapia anche nelle vacanze, la terapia non si sospende e senza scuola lavorano anche meglio perché sono meno stanchi.

Sarà ……… a illustrarvi tutto ciò che ha sul computer, è molto bravo ed ha molta dimestichezza con la tecnologia, come tutti i bambini di oggi.

Nel caso fosse necessario ribadisco la mia completa disponibilità. Se dovessero occorrere altri libri (di scuola con codice isbn o di lettura) basta dirlo a ………. che lo dirà a me, e io provvederò a scaricarglieli.

Le auguro una buona serata, e una serena Pasqua.

Cordialmente. Lucia Fusco.

Lui:

Gent. ma Dottoressa Fusco, grazie mille per le informazioni.

Per quel che mi riguarda ho notato che ciò che frena molto il ragazzo è la grande distrazione durante le attività proposte in aula. Aggiungo, lo scarso tempo di concentrazione sull’obiettivo.

Bene l’informatica ed i dispositivi in aula: mi auguro che ……….. custodisca con la dovuta cura gli strumenti e che l’uso sia sempre proprio. Sarebbe un danno per l’alunno se i dispositivi fossero usati per navigare liberamente in rete per fare ricerche ludiche e del tutto personali durante il tempo di lezione.

Ottimo tirarlo su di morale e spiegargli che non deve autolimitarsi e che deve avere più fiducia in sé stesso e nelle proprie capacità. Da parte mia gli suggerirei che per realizzare qualsiasi cosa è necessario un serio impegno: fretta e superficialità non sono utili a realizzare i propri obiettivi. Inoltre, in aula, la conditio sine qua non per apprendere è l’interazione con il docente: reclinare la testa sul banco, la passività e guardare nel vuoto, non mi sembra che siano azioni che possano aiutare.

Spero che l’uso della tecnologia in aula, serva.

Grazie.

Le auguro di passare una serena Pasqua.

Io: (triste assai)

Buongiorno Professore.

Mi dispiace leggere quello che scrive, induce a pensare che c’è qualcosa del mondo dsa che non risulti ancora chiaro, evidentemente.

I bambini dsa oltre ad avere problemi di attenzione e concentrazione, sembrano distratti anche quando seguono, quando cercano quel qualcosa che favorisca la concentrazione e l’attenzione, che questo sia un muro bianco o un albero fuori dalla finestra. Spesso guardare il docente che gesticoli o che si muova di continuo o che abbia qualche tic li distrae moltissimo. Ma, ahimè, noto sono molti i docenti a cadere in questo errore, non sapendo.

I bambini che appoggiano la testa sul banco sono bambini annoiati e che hanno grosse difficoltà a seguire la lezione, non è detto che sia passività, anzi, potrebbe essere tutt’altro in un bambino con una alta intelligenza, accertata, ma che abbia difficoltà a capire la spiegazione. Io sono dislessica pluribocciata a scuola, sia alle medie che alle superiori, so bene di cosa parliamo. Talvolta seguire a scuola era una vera tortura. Poi ho capito come studiare e attualmente ho due lauree e sono plurispecializzata. Ecco, questo è quello che occorre ad ogni bambino, non solo a …………

Per quanto riguarda l’uso della tecnologia, anche gli occhiali in una fase iniziale mi pare rappresentassero una stregoneria, eppure!! Stessa cosa per il cuore artificiale, ed invece anche quello si è rivelato preziosissimo!!

……….. ha sul computer tutto quello che prevede la legge, e tutto ciò che è inserito nelle linee guida come indicazione per i dsa, esattamente come fosse una sedia a rotelle supertecnologica. Le linee guida sono molto chiare ed esplicative, andrebbero lette perché agevolano moltissimo il compito nel comprendere il senso di ogni strumento.

Ovviamente tutto quello che ha funziona tutto off line.

Ma sa cosa mi fa sorridere?? La questione che si pensi che solo un dsa col computer possa navigare liberamente in internet o fare cose personali, quando invece avendo un dispositivo visibile a tutti è quello che lo fa meno perché è sotto gli occhi di tutti perennemente e costantemente.

Sapesse quanti navigano, fanno ricerche ludiche, chattano con amici e fidanzati e quante altre ne fanno e ne pensano tutti i bambini pur di navigare e trovare informazioni, si stupirebbe se le raccontassi quello che si inventano, oltre a meravigliarsi del loro ingegno. I video che si trovano in rete ci danno ampia dimostrazione di ciò che fanno i bambini anche senza avere un computer.

Spiegandomi che, svolgendo il mio lavoro, io debba insegnare rispetto, correttezza e disciplina a ………, ne vien fuori che lui non ne abbia, secondo il suo punto di vista, e questo dispiace molto, davvvero.

Le confermo, essendo una persona estremamente corretta e professionale ed educata in altri tempi storici, che spiego ampiamente a tutti i miei bambini che ci si comporta bene, con rispetto ed educazione (‘conditio sine qua non’ del fare terapia con me, pena la dimissione), ma anche e soprattutto a rispettare se stessi, i loro sentimenti, le loro capacità, le loro potenzialità e le loro peculiarità. Anche quando mi arrivano in condizioni esasperate e convinti di non valere nulla.

Spesso mi ritrovo a dover affrontare coi bambini situazioni ‘forti’, e ad insistere con loro, che anche se avvertono sfiducia e mancanza di stima nei docenti, insegno loro a provarci sempre.

A provarci a conquistarli questi docenti scettici, anche se sanno che quegli stessi docenti hanno di loro una pessima idea, costruita forse con troppa fretta e superficialità.

Insegno loro ad avere fiducia in loro stessi dimostrandogli che possono fare tutto e bene, e di non farsi fermare dai pregiudizi. Quelli che scaturiscono genericamente e quelli che, purtroppo, subiamo fortemente ogni giorno solo perché siamo DSA.

Sono certa che se ……….. avverta fiducia da parte dei docenti le cose andranno bene, i bambini vogliono solo dimostrare di essere bravi, ma lei mi insegna che questo non dipende da loro ma dagli adulti che hanno accanto.

Siamo qui, noi adulti, e famiglia compresa, a collaborare per lui e con lui.

La ringrazio per la risposta.

Buona giornata. Lucia.

Lui:

Grazie mille delle approfondite spiegazioni.

Buona giornata.