Da un Post Fb del 26/01/2020
Lui che quando mi ha conosciuto di persona, solo poco più di un mese fa, mi ha detto ‘ma perché proprio a me, perché??’
Lui che solo a sentire la parola ‘dislessia’ si contorceva sulla sedia.
Lui che al primo mio corso al quale ha partecipato è stato tutto il tempo a testa bassa sul telefono come a dire ‘tu per me non esisti’.
Lui che alla prima seduta mi ha detto ‘tanto non cambia niente, sono venuto perché mi hanno costretto!’.
Lui che quando gli ho spiegato come noi dsa ‘ragioniamo’ e quanta fatica facciamo gli sono venuti gli occhi lucidi ma mi ha detto che gli era andata una cosa nell’occhio.
Lui che quando parlava dei dsa diceva ‘io non sono come loro’, lasciando intuire la grande ferita nel cuore.
Lui che dopo solo tre sedute è venuto a fare un corso con me stando dall’altra parte, dalla parte di chi insegna, insieme a me e ai miei ragazzi.
Lui che oggi ha fatto la prima mappa con una facilità estrema, inventandosi anche un nuovo sistema, come se lo avesse sempre fatto.
Lui……lui….lui…..
Lui che quando ha capito che la dislessia non è una malattia ha ‘ricominciato’ a vivere.
Perché un ragazzino di 15 anni DEVE vivere ed essere felice.
Lui….il mio ragazzone ribelle dal cuore tenero!!
È dura ma noi ce la facciamo e non molliamo mai!
Da ripetere fino alla nausea!!!
E chest è!
