Ancora parliamo di “dipendenza dal computer”

10 anni e mezzo dalla legge sulla dislessia, e ancora parliamo di “dipendenza dal computer” e di “abilità di scrittura” da stimolare alle scuole medie. Abbiamo scritto alla Prof spiegando che il suo rifiuto a concedere l’uso del computer (ma come ti viene in mente di rifiutare, io mi chiedo, quando manco dovrebbe chiedertelo, perché tu per metterti gli occhiali non chiedi proprio niente a nessuno mi pare eh!) non è lecito e le abbiamo spiegato perché.
Mi sono un po rotta eh!
Mi viene il vomito solo a pensare di dover rispondere, tante volte!
E niente, loro fanno sostegno e te lo buttano in faccia senza sapere che il dsa non ha necessità di sostegno. Mah…come direbbe una delle mie ragazze, “io scioccobasita proprio!
“Ma quale problema può esserci a scrivere due righe sul foglio!?”
“E quale problema hai tu magari a farti un paio di chilometri senza i tuoi occhiali?” Penoso proprio. E chest è!

La sua risposta alla nostra prima mail:
Buonasera signora, credo che ci sia stato un fraintendimento. Con me …….. usa sempre il computer, non c’è stato mai nessun problema in tal senso. Tuttavia, per le verifiche scritte, finora, ha utilizzato il foglio protocollo, come tutti i ragazzi con Dsa che ho avuto nelle varie classi, senza peraltro manifestare la volontà di usare il computer. Quale problema può subentrare nello svolgere un’analisi grammaticale sul foglio anziché sul pc? Si tratta di inserire delle risposte di cui non viene valutata la forma grafica ed ortografica (che comunque non valuterei nemmeno nella versione digitale). Mi sono specializzata nel sostegno con una tesi sui Dsa, dunque le mie scelte didattiche non sono certo improvvisate. Mi confronto spesso con pedagogiste, psicoterapeute infantili e logopediste che non mi hanno mai, in tanti anni di insegnamento, consigliato di evitare tout court il cartaceo. Se questa è l’impostazione suggerita dalla specialista che segue ……… (non avevo capito si indicasse l’uso esclusivo del pc), sarà mia cura seguirla, anche se non concordo sul fatto che la situazione di ……… richieda una rinuncia totale al cartaceo, poiché la sua insicurezza, che tende ad innescare dinamiche di dipendenza da compagni o strumenti, in tal modo verrà ulteriormente avvalorata e nutrita. Ritengo infatti, come ho avuto modo di comunicarvi personalmente, che le difficoltà strumentali e strutturali di …….. siano di gran lunga meno incisive della sua, ahimè, radicata insicurezza e sfiducia nelle proprie capacità. Dipendere in modo così assoluto da un dispositivo non può contribuire ad accrescere e convalidare la sua convinzione di non farcela da solo, ma soltanto attraverso il ricorso ad uno strumento esterno? Io nutro molte perplessità in tal senso, ma ovviamente, se la specialista ritiene che lui debba utilizzare solo ed esclusivamente il pc, per qualsiasi attività, mi atterrò a questa indicazione. Per quanto riguarda l’esecuzione della prova di domani, ……. potrà quindi svolgerla al pc, avendo cura di inviarmi il file del compito appena avrà terminato di svolgere la verifica. Vorrei comunque avere un incontro con la logopedista che lo segue, per un confronto costruttivo che ci aiuti a condurre …… verso l’acquisizione di una migliore auto percezione e di una maggiore sicurezza in se stesso. Resto disponibile per qualsiasi chiarimento. Buona serata e a presto. ………….Mi è sfuggita inoltre un’importante precisazione: io non ho mai detto a ……… di non usare il pc per le verifiche, ma di trasporre i testi sul foglio, cosa che ritengo utile anche al fine di conservare ed accrescere le sue abilità di scrittura. Dunque la questione delle tabelle non si è mai posta né si sarebbe posta per la verifica di domani. Se però, come deduco dalla sua email, c’è un’indicazione chiara di far evitare tout court il cartaceo, mi rimetto a questa modalità, come ho già chiarito nella mail precedente. Di nuovo, buona serata.

La mia risposta a lei:
Salve Professoressa. Sono Lucia Fusco, la logopedista di ……… Le rispondo sotto accanto alle sue frasi, cosi da rendere più chiare quella che sono le nostre richieste. Cito il suo testo in blu, e la mia risposta è in rosso. Lo faccio per mia maggiore chiarezza, sono dislessica e ho necessità di evidenziarmi i testi per colore cosi sono sicura di rispondere a tutte le sue richieste. Ma sono anche certa che il messaggio arriverà più chiaro, avendo certezza di aver risposto a tutto. Però le faccio presente, con un sorriso, che la mia non è una “dipendenza” ma semplici strategie, come quelle che tutti noi utilizziamo e che per un dsa fanno la differenza. Se avessimo avuto modo di incontrarci al consiglio fatto ad inizio scuola avrebbe ascoltato la mia storia scolastica, sorridendo con me. Professoressa ………. ha un problema di lettura oltre che un problema di memoria. Leggere la frase con gli occhi (anche più volte, sia la frase che le eventuali risposte che lui stesso inserisce), capirla, dividerla, e poi svolgere l’analisi grammaticale, entrando in auto-correzione continua perché sa di sbagliare, mi creda non è una cosa da poco. Glielo dico da dislessica con un passato scolastico terrificante alle spalle. Sicuramente lei sa meglio di me, inoltre, che ricordare i vari “elenchi” (categorie) della analisi grammaticale (verbo, aggettivo, articolo, nome, ecc….gli sfuggono i nomi per la disnomia tipica dei dsa) potrebbe costituire un problema. Il programmino excel (analisi grammaticale olè) glieli propone senza che si affatichi a ricordare, le varie proposte le legge con leggixme (per la difficoltà di lettura) o con gli occhi (come preferisce lui in quel momento) e valuta, se ha studiato, quale inserire. Si evitano cosi la stanchezza della mano, nel riscrivere tutto quanto c’è da analizzare, visto che è disgrafico e si rinforza visivamente la correzione dell’errore ortografico con un feedback positivo importante, visto che è anche parecchio disortografico. Lui si fa leggere tutto da leggixme e ascolta tutto quello che è scritto in maniera corretta, e qui abbiamo un feedback uditivo importante. Doppio feedback di rinforzo, lavora sereno, impara bene e rinforza. Eccellente! Che dipendenza ci può essere in tutto questo? Se non assicurargli un apprendimento totale e in completa autonomia che lo gratifichi più di qualsiasi altra cosa? Mi dispiace che le colleghe non le abbiano mai detto che la “manualità” o “abilità di scrittura” il dsa la allena fuori dalla classe, anche in terapia ovviamente, in classe deve utilizzare il tempo per imparare ed essere valutato per ciò che impara, e fare un lavoro faticoso come decodificare (è dislessico) e poi scrivere e ricopiare e cancellare e riscrivere (è disgrafico) diventa dispendioso a livello di energie attentive…Per leggere e scrivere anche una sola frase impiega molto tempo, perde energie, si stanca e questo inficia il lavoro di apprendimento, lo distoglie da ciò che è importante, lasciandolo indietro. Professoressa la scarsissima autostima che ……. ha di se arriva da anni di insuccessi, fallimenti, mancata comprensione del suo non riuscire. Ed è solo con una buona terapia logopedica mirata e gli strumenti più adatti a lui che siamo riusciti ad aiutarlo. L’impostazione è la mia, io mi attengo alla legge e agli immensi studi fatti (anche su me stessa) e i successi dei miei ragazzi sono la prova che va bene cosi, ma le garantisco che la famiglia è a conoscenza ed è in accordo con me su questa impostazione. Ma come vede ancora oggi …… ha timore di chiedere “sconti” (perché ai suoi quello ancora sono) e non le dice che ha necessita dei suoi strumenti. Se penso che è da settembre che lavora col cartaceo non oso immaginare come si sia sentito. Professoressa mi perdoni ma questa sua “affermazione di dipendenza” non mi trova assolutamente in accordo. E sono cose che i più grandi esperti di dsa in Italia ripetono continuamente. Lei ha una dipendenza dai suoi occhiali, o dal suo telefono dal quale mi scrive? Non credo, ma penso siano strumenti che usiamo solo quando ci sono necessari, cosi come io adesso uso il computer per risponderle, e non penso di avere alcuna dipendenza. A scuola ne ha necessità per stare bene e sentirsi esattamente come i compagni. Cosa che gli eviterà angoscia di non riuscire, ansia da prestazione, tristezza, depressione, malumore… sta tutto il giorno all’aria aperta, si scorda proprio del computer quando non studia, usa poco i videogiochi, sta ore in bici in mountaine-bike lanciandosi nel fango…..le garantisco che non ha alcuna dipendenza se non una banale necessità fine allo studio. Gli stiamo solo garantendo uno studio corretto e adeguato alle sue capacità intellettive, che con gli strumenti migliorano soltanto. Professoressa per ……… trasporre tutti i testi sul computer, in classe, mentre gli altri già lavorano alla verifica, significa perdere molto molto tempo e fare lavoro doppio anziché ridotto, rischiando di non finire la verifica, benché debba essere ridotta rispetto agli altri, proprio per la lentezza esecutiva. Per questo sono necessari i file digitali già pronti.
………., come tutti i bambini che io seguo, possiede delle chiavette usb, altrimenti gli ho anche insegnato a inviare mail con allegati, ma dovrebbe collegarsi alla linea internet. Come preferisce che faccia? Cosi gli do indicazioni. Quando vuole, ci organizziamo per tempo, possiamo fare un incontro online anche con i genitori di …….. che le confermeranno che le scelte sono state fatte in comune accordo e dopo aver ben compreso di cosa si trattasse. Resto a sua completa disposizione per qualsiasi ulteriore necessità.L e auguro un buon proseguimento di serata. Cordialmente, Lucia Fusco.